L’incontenibile voglia di voler immortalare le vittorie per intimidire gli avversari, e di celebrare le gesta eroiche dei popoli che essi regnavano, ha sempre spinto i sovrani a commissionare agli artisti opere come poesie, tele, sculture, raffiguranti momenti delle battaglie vinte, o comunque stralci di guerre combattute, e questa usanza non è certo recente; sono infatti venute alla luce alcune tavolozze, risalenti addirittura al 2000 a.C, sulle quali appaiono prigionieri portati via con la forza, animali selvaggi che si nutrivano con i corpi dei cadaveri, scene strazianti di mutilazioni ed uccisioni a sangue freddo, e tantissime altre testimonianze.
Ad esempio, risalgono più o meno al 2500 a.C. ritrovamenti come la Stele degli Avvoltoi, un monumento sumerico che raffigura scene di una vittoriosa guerra condotta dalla città mesopotamica di Eannatum ai danni della rivale Umma, o la Tomba di Inti, sulla quale sono riprodotte scene di soldati egiziani che assaltano una fortezza. Ad ogni modo, sono stati Assiro-Babilonesi ed Egiziani i primi artisti di guerra, anche se si suppone che questo tipo di arte sia nata ancora prima di queste epoche.